La dieta mima digiuno è un protocollo dietologico scaturito dal lavoro pionieristico sulla longevità di Valter Longo, M.D., e del suo team presso l’Università della California del Sud
Il protocollo consiste di 1.100 Kcal il primo giorno e poi a circa 800 Kcal nei quattro giorni successivi per cinque giorni complessivi. I nutrienti sono fondamentali e includono cibi integrali a base vegetale come noci, olive, tè e miscele di zuppe che contengono il 55% di calorie dai grassi, il 35% dai carboidrati e il 10% dalle proteine.
Durante questi cinque giorni, l’esercizio fisico e l’alcol sono vietati e il caffè è limitato a zero o una tazza al giorno. Il programma è anche ricco di noci, quindi non è appropriato per chi soffre di allergia alle noci e richiede il consumo di olive intere (cosa da notare se non ti piacciono le olive)
Quali sono i benefici di questa dieta?
- Migliora il metabolismo e la gestione del peso. In persone che hanno seguito la DMD per 3 mesi di fila sono state osservate profonde differenze in termini di perdita di peso, perdita di grasso viscerale, calo della pressione sanguigna, zucchero nel sangue, colesterolo nel sangue e marker di infiammazione rispetto a chi seguiva un’alimentazione abituale.
- Riduce l’espressione di biomarcatori tumorali. La DMD favorisce un calo del fattore di crescita insulino-simile 1 (IGF-1), che è un biomarcatore per la crescita del cancro, e un aumento della produzione di cellule staminali, che è un marker per la rigenerazione delle cellule.
- Sostiene la performance cognitiva. In topi anziani cicli di DMD hanno promosso la crescita del cervello (neurogenesi dell’ippocampo) e ha migliorato le prestazioni cognitive, un risultato molto promettente in previsione di futuri trial su soggetti umani con patologie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer
Anche se i benefici sono numerosi, alcune persone dovrebbero essere caute nell’intraprendere la DMD:
- Persone allergiche a noci, soia, avena, sesamo o sedano.
- Persone con restrizioni dietetiche o febbre, tosse, diarrea.
- Persone sottopeso, con carenza di proteine o malnutrite.
- Persone diabetiche o con significative alterazioni del metabolismo glucidico
- Persone che hanno un’infezione attiva o sono a rischio di infezioni ripetitive
- Donne in stato di gravidanza o allattamento
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Foto da Forbes