L’urolitina A (UA) è prodotta dai batteri intestinali umani esposti a composti polifenolici alimentari che includono acido ellagico (EA) ed ellagitannini (ET). Questi precursori polifenolici si trovano ampiamente nella frutta (melograno e alcune bacche) e nella frutta secca (noci e noci pecan). Gli ET vengono convertiti in EA nella parte superiore del tratto gastrointestinale umano e ulteriormente metabolizzati dalla microflora intestinale nell’intestino crasso in composti noti come urolitine, di cui l’UA è tra i più comuni.
- È stato precedentemente dimostrato che l’UA attiva la mitofagia, il riciclaggio dei mitocondri cellulari difettosi e migliora la salute mitocondriale nei modelli preclinici di invecchiamento e in uno studio clinico su soggetti anziani
- I benefici dell’UA sono stati osservati anche in fase preclinica in diversi stati patologici tra cui disturbi neurodegenerativi, IBD e disfunzioni metaboliche
- A livello intestinale, i non produttori di UA hanno una ridotta ricchezza e diversità batteriche necessarie per trasformare i precursori dietetici polifenolici in UA e un basso rapporto F/B (Firmicutes/Bacteroidetes) rispetto agli alti produttori di UA
- Alcune specie appartenenti alla famiglia Clostridiales e Ruminococcaceae oltre alla specie Akkermansia Muciniphila sono state trovate in grande abbondanza negli alti produttori di UA
- In un recente studio clinico che ha coinvolto soggetti con una funzione endoteliale vascolare (VEF) relativamente scarsa la somministrazione di UA 10 mg/die o UA 50 mg/die per 12 settimane ha cambiato in maniera significativa il microbiota intestinale dei soggetti, riducendo i livelli di specie Escherichia-Shigella, con aumento di espressione di 9 generi batterici coinvolti nel metabolismo dell’UA, e migliorando la funzione vascolare endoteliale attraverso una riduzione dell’infiammazione vascolare
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