METABOLITI INFIAMMATORI NELL’INTESTINO STIMOLANO LA VIRULENZA DI E.COLI

da | Ago 25, 2023 | Infiammazione | 0 commenti

Uno studio pluriennale sul ruolo dei batteri di E. coli nella malattia di Crohn rileva che l’infiammazione intestinale libera sostanze chimiche che nutrono la crescita dei batteri e ne promuovono la capacità di causare infiammazione.

Un particolare tipo di E. coli, chiamato E. coli aderente e invasivo (AIEC), che si attacca e invade le cellule epiteliali intestinali e si replica nei globuli bianchi difensivi (macrofagi), è stato isolato dal 21 al 63% dei pazienti con malattia di Crohn ileale (che colpisce ultimo tratto dell’intestino tenue), portando i ricercatori a sospettare che l’AIEC svolga un ruolo chiave nel processo della malattia.

  • In questo studio, il gruppo di ricerca ha caratterizzato il microbioma ileale, l’ambiente chimico e i batteri coltivabili insieme alla predisposizione genetica dei pazienti con e senza il morbo di Crohn.
  • I ricercatori hanno determinato che l’infiammazione crea un ambiente chimico che è arricchito in una serie di composti (chiamati metaboliti), in particolare fosfolipidi e aminoacidi, che l’E.coli associato a Crohn può utilizzare selettivamente per la crescita, l’energia, la resistenza allo stress e il movimento verso il rivestimento dell’intestino
  • Successivamente hanno determinato che l’etanolamina associata ai fosfolipidi e la glutammina accentuavano il comportamento aggressivo dell’AIEC nelle cellule in coltura
  • Precedenti studi hanno identificato che le persone con malattia di Crohn ileale hanno difetti nei geni che compromettono la capacità dei macrofagi di uccidere l’AIEC. L’E.coli invasivo aderente è davvero resistente e la sua capacità di sopravvivere nell’intestino infiammato, dove muoiono altri batteri, può anche consentirgli di prosperare all’interno dei macrofagi di un individuo suscettibile di Crohn

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