Infezioni come la tubercolosi o la febbre tifoide e molte altre sono causate da batteri e di solito possono essere trattate bene con gli antibiotici, almeno finché i batteri non sono resistenti. Tuttavia, non è sempre possibile ottenere la completa eradicazione dei batteri e in alcuni pazienti, alcuni batteri sopravvivono alla terapia antibiotica e possono causare recidive. Perché?
- Un gruppo di ricerca dell’Università di Basilea ha scoperto che alcuni batteri sopravvivono alla terapia antibiotica perché si nascondono all’interno di alcuni tessuti dell’organismo
- I ricercatori hanno impiegato una tecnica avanzata chiamata tomografia seriale a due fotoni, un metodo utilizzato in precedenza in neurobiologia per rilevare le fibre nervose più fini nel cervello. Il dispositivo scanner esegue l’immagine della superficie del tessuto e taglia strato per strato l’intero spessore del tessuto. Ciò fornisce agli scienziati una visione tridimensionale dettagliata del tessuto e rivela dove si trovano i pochi batteri sopravvissuti
- Nel loro studio, le ricerche hanno ripreso la milza di topi infetti. La maggior parte della Salmonella vive nella cosiddetta polpa rossa della milza, la stazione di riciclaggio dei globuli rossi. Qui, la Salmonella viene eliminata quasi totalmente durante il trattamento antibiotico.
- Alcune Salmonelle vivono anche in un’altra regione della milza, la polpa bianca, dove normalmente vengono avviate le risposte immunitarie. In questa regione, tuttavia, la terapia antibiotica è piuttosto inefficace e necessita dell’aiuto del sistema immunitario, in particolare i neutrofili, che sono normalmente in basso numero nella polpa bianca e diminuiscono in corso di trattamento
Questa ricerca ci insegna che poter curare efficacemente infezioni sostenute da batteri patogeni bisogna attuare una buona terapia antimicrobica associata ad una terapia di sostegno del sistema immunitario