Ampie prove indicano che il microbiota intestinale è un fattore estrinseco rispetto al tumore ma che può influenzare la risposta antitumorale alla immunoterapia anti PD-1. In un recente studio pubblicato sulla rivista Nature un gruppo di ricercatori ha valutato una nuova coorte di pazienti con melanoma e analizzato il loro microbiota prima dell’inizio del loro trattamento anti-tumorale
- L’analisi ha mostrato che la composizione del microbiota al basale era associata in modo ottimale all’esito clinico a circa 1 anno dopo l’inizio del trattamento
- I batteri associati a una risposta favorevole sono confinati all’interno del phylum degli Actinobacteria (all’interno del quale si trovano i Bifido batteri) e delle famiglie Lachnospiraceae/Ruminococcaceae di Firmicutes
- Al contrario, I batteri Gram-negativi erano associati ad una firma intestinale di tipo infiammatorio, un aumento del rapporto tra neutrofili e linfociti nel sangue e a un esito sfavorevole della immunoterapia
- Nonostante l’eterogeneità tra le coorti, gli algoritmi di apprendimento basati sui dati del microbioma sono stati in grado di prevedere gli effetti della immunoterapia anti-PD1 in tutte le coorti di pazienti.
I risultati di questa ricerca gettano nuova luce sulla complessa interazione tra il microbioma intestinale e la risposta all’immunoterapia del cancro, fornendo una tabella di marcia per studi futuri
Se volete scoprirne di più su come studiare il microbiota e quali strategie intraprendere per modificarlo al fine di supportare al meglio le terapie mediche che avete in corso scrivetemi in chat o visitate il blog www.disbiosidoctor.com
McCulloch, J.A., Davar, D., Rodrigues, R.R. et al. Intestinal microbiota signatures of clinical response and immune-related adverse events in melanoma patients treated with anti-PD-1. Nat Med (2022).