Il solfito viene generato come conseguenza dei normali processi biochimici endogeni degli aminoacidi contenenti zolfo, nei processi di fermentazione e si trovano anche naturalmente in un certo numero di alimenti come conservanti e anche in alcuni farmaci. Si stima che in Italia alcune decine di migliaia di persone possa essere sensibile ai solfiti.
- Le reazioni di sensibilità al solfito variano ampiamente, da nessuna reazione a grave. Queste manifestazioni possono includere segni e sintomi dermatologici, respiratori o gastrointestinali.
- Quali sono gli alimenti più ricchi di zolfo e solfiti? Vino (di più il bianco), Aceto di vino, Sidro, Birra, Succhi di frutta, Gelatine, Frutta disidratata, Frutta secca, Frutta candita, Frutta glassata, Frutti di mare, Gamberi e altri crostacei, Baccalà, Verdura conservata (liofilizzata, essiccata surgelata, sott’olio, sott’aceto, ecc.), Funghi secchi, Uvetta
- Il gene SUOX è coinvolto nell’attività di detossificazione dei solfiti. Il molibdeno contenuto nella solfito-ossidasi catalizza la conversione del solfito in solfato, uno dei passaggi finali della degradazione ossidativa di cisteina e metionina (ciclo della metilazione). Polimorfismi genetici di SUOX possono rendere meno efficiente questo processo di detossificazione che rappresenta un fattore di rischio per cancro e neurotossicità e alterare la funzione dell’asse del cortisolo. Anche in caso di iperattività del gene CBS è utile limitare l’assunzione di alimenti contenenti zolfo
Ecco una breve legenda che vi aiuta ad interpretare il test genetico sull’intolleranza ai solfiti:
- Presenza allele T (CT o TT) (Q364X)
- Presenza allele C (GC o CC) (S370S)
- Presenza allele A (CA o AA) (S370Y)
- Del cod 381 (Cod 381del TAGA)
- Questi indicano un possibile aumento del rischio di accumulo di solfiti e neurotossicità
Volete scoprire quali test e approcci alimentare vi possono aiutare a gestire l’intolleranza ai solfiti? Scrivimi in chat o per email a info@disbiosidoctor.com