Uno studio genomico condotto da ricercatori della Stanford University, in California, ha eseguito un sequenziamento metagenomico su 351 campioni fecali dei cacciatori-raccoglitori Hadza della Tanzania.
- Molteplici studi negli ultimi anni hanno dimostrato che il microbiota delle popolazioni industrializzate occidentali è fortemente sbilanciato con una bassa diversità, forse causata dall’assunzione di alimenti altamente trasformati, l’uso più frequente di antibiotici, l’alta frequenza di nascite da taglio cesareo, i livelli alti di igiene e il ridotto contatto fisico con animali e suolo. In maniera contrapposta, popolazioni non industrializzate, compresi i cacciatori-raccoglitori, presentano una diversità del microbiota estremamente elevata.
- Il popolo Hadza vive nella Rift Valley centrale della Tanzania in campi di circa 5-30 persone. Gli individui si spostano con gli accampamenti ogni quattro mesi. Bevono principalmente da sorgenti d’acqua e ruscelli e hanno una dieta che include tuberi foraggiati, bacche, miele e animali cacciati.
- Il sequenziamento metagenomico è stato condotto su campioni di feci raccolti da 167 individui Hadza. Oltre la metà (59,7%) degli 8,4 milioni di famiglie proteiche trovate nei microbi intestinali Hadza sono assenti dal database Unified Human Gastrointestinal Protein. Le specie batteriche presenti del microbiota degli Hadza ha incrementato il catalogo globale del microbiota conosciuto di circa il 24%.
- I ricercatori hanno scoperto che il microbioma intestinale adulto Hadza medio contiene 730 specie, mentre c’erano solo 277 specie nel microbiota intestinale californiano
Non è un caso forse che nelle popolazioni occidentali, in parallelo ad una riduzione della biodiversità, si osserva negli ultimi decenni un aumento di malattie auto-immuni, cancro, malattie neurodegenerative e infiammatorie?
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